La ricetta di questa torta mi è stata suggerita da un’amica a cui avevo “spacciato” un po’ della mia pasta madre in occasione di una sua vacanza qui in Val di Fassa!
La ricetta è originariamente denominata “Torta delle rose… della domenica” ed è dedicata a tutte le mogli che si prendono cura con amore dei propri mariti. Trovate l’originale nei commenti del post Lo “spaccio” della pasta madre! Grazie Erica Battisti per la ricetta 🙂
Ho un attimo modificato la ricetta secondo il mio gusto e le mie abitudini e ve la propongo qui.
Ingredienti:
180 gr. Pasta madre rinfrescata
200 gr. Latte tiepido
200 gr. Manitoba
300 gr. Farina 0
150 gr. Zucchero
60 gr. Olio di semi
1 uovo
1 cucchiaino di miele
1 pizzico di sale
Nutella o marmellata a piacere
Rinfreschiamo la pasta madre il venerdì sera e ne teniamo da parte 180 grammi a temperatura ambiente in ciotola chiusa da pellicola o coperchio.
Il sabato mattina prepariamo l’impasto, partendo dalla pasta madre sciolta nel latte tiepido assieme al miele, poi aggiungendo le farine e gradualmente uovo, zucchero, olio e sale. Ad ogni ingrediente da aggiungere, è importante aspettare che il precedente sia ben assorbito e incorporato nell’impasto. Lasciamo lievitare in ciotola coperta da pellicola o coperchio fino alla sera a temperatura ambiente.
La sera stendiamo la pasta con l’aiuto di un mattarello, cercando di ricavare un rettangolo di 70 x 50 cm per poi tagliare delle strisce da 3 x 50 cm. Su ognuna di esse spalmiamo marmellata o nutella, a secondo dei nostri gusti. Arrotoliamo le strisce e componiamo la nostra torta nello stampo imburrato. Copriamo lo stampo con la pellicola e lasciamo lievitare tutta la notte a temperatura ambiente.
La domenica mattina inforniamo a 150 gradi e cuociamo per circa 40 minuti. Se ci piace, completiamo con una spolverata di zucchero a velo!
Ovvio che si può fare in qualsiasi altro giorno della settimana e altrettanto ovvio che per resistere a queste tempistiche di lievitazione non si può fare a meno della presenza di una buona parte di farina manitoba. Personalmente non la amo, ma su questa ricetta penso che sia proprio indispensabile.
Per coerenza con lo spirito romantico della creatrice della ricetta, ho utilizzato uno stampo a forma di cuore!
No comments